L’esplosione del coronavirus ha modificato profondamente il modo di vivere di tutti gli individui. Dalla gestione del risparmio, al modo di fare acquisti, alle modalità di informarsi e istruirsi, all’affermarsi di un nuovo modo di relazionarsi e di gestire il tempo.
La sensibilità parte dal comportamento individuale, con una maggiore attenzione alla salute della famiglia, e arriva a quello collettivo: è nato un sostegno politico-sociale per investimenti sul sistema sanitario nazionale, sorretto da un sistema di attese e sensibilità molto più accentuate di 6 mesi fa”, spiega Fornezza, che ricorda che se nel 2019 l’agenda pubblica era dominata ancora dai temi del lavoro e dell’immigrazione, “l’agenda degli italiani nell’estate 2020 ritrova il lavoro al centro, ma vede una forte salita dei temi di sanità pubblica.
Il quadro apre grandi opportunità per una parte importante di aziende.
Lo scenario apre grandi opportunità per le aziende dell’healthcare, sui temi di frontiera della ricerca, anche grazie a una maggior disponibilità dei sistemi pubblici a investire su un tema politicamente così sensibile – aggiunge Fornezza – La sensibilità, come detto, si estende al versante privato, sui temi della prevenzione, nelle più diverse forme: nutraceutica, integratori, check-up, ecc. Il bacino dei no-Vax (non piccolo prima della crisi) sembra oggi fortemente ridotto, mentre è salito il goodwill verso il farmaco e l’industria farmaceutica, percepita dagli italiani ancora, alla fine del 2019, come un’industria in chiaroscuro.
Concludiamo, sulle nuove sensibilità domestiche e relazionali hanno cambiato in una certa misura gli stili di comunicazione. A che punto siamo?
Il mondo dell’advertising, dopo il primo smarrimento all’inizio di marzo – smarrimento che ha comportato la cancellazione o il rinvio di molte campagne proprio quando sarebbe invce servito un supporto ai consumi e al morale degli italiani – ha saputo riprendere il filo interpretando in modo adeguato i nuovi climi di consumo. Resta ancora un dubbio sulla quantità degli investimenti, in calo nel 2019 e ancora non sufficientemente in ripresa nello scenario 2020. Il supporto ai consumi si nutre anche di buona comunicazione, speriamo che il secondo semestre sia più generoso su questo versante.